sabato 28 giugno 2014

Perché le fiere dell' #immobiliare non possono funzionare

Perché in Italia le fiere del real estate una dopo l'altra chiudono (vedi la morte, peraltro ampiamente annunciata, di Eire) o sono in predicato di chiudere? Per capirlo bisogna tornare alle origini delle grandi fiere o Esposizioni. Le fiere campionarie nascono nell'Ottocento come grandi mercati internazionali di merci e novità commerciali, esibite fisicamente, "per campione" appunto. Quasi due secoli dopo, nell'era del web pervasivo la loro spinta propulsiva si è di molto attenuata.

Però va detto che se io voglio toccare con mano un campione di una merce, un device, un oggetto fisico, una stampante 3D devo comunque recarmi in un luogo dove questo campione, e il suo funzionamento, mi venga esibito fisicamente. Posso sì vederlo su Youtube, sul web o in tv, ma non è certamente la stessa cosa. Quindi la Fiera Campionaria ancora oggi una sua ragion d'essere ce l'ha.

Veniamo invece alle fiere immobiliari: qual è il campione che viene esibito in queste esposizioni? Forse che vi si trovano delle case in mostra? Certamente no, troviamo plastici o foto o rendering di immobili, tutto materiale che rende meglio su internet con le sue sempre crescenti possibilità grafiche 3D e l'interattività portata dalle app.

E allora cosa resta ad una fiera dell' immobiliare, se le togliamo gli immobili? Restano gli operatori del settore, che si guardano l'ombelico e si parlano addosso in interminabili convegni, workshop e seminari. Un immenso inconcludente parla-parla, all'insegna dell'euforia  durante le vacche grasse e della depressione mal-comune-mezzo-gaudio durante le vacche magre.

La differenza è che le vacche magre rendono insostenibili i costi della partecipazione dei signorotti del mattone a questa fiera delle vanità, fondata su un circolo vizioso: alle "grandi" fiere, quelle per addetti ai lavori, non posso non esserci perché alle fiere ci sono tutti quelli che contano, ma tutti quelli che contano ci vanno perché sanno che ci vanno tutti quelli che contano, e così via in un loop autoreferenziale che perde di vista il fruitore del prodotto-servizio casa, cioè il consumatore finale. Dice: ma alle fiere b2b si fa business! Ma quando mai? I deal si fanno nella riservatezza delle sale marmo-mogano delle grandi corporation del mattone, non certo col "ciao te, ciao me" al bar della fiera sotto gli occhi dei concorrenti.

A questo punto i mattonari più illuminati obietteranno: ma, la valenza politica dell'evento...ma, gli stati generali dell'immobiliare...Benissimo! Vogliamo gli stati generali dell' immobiliare? E secondo voi un evento politico si fa tra le mura di una fiera a pagamento? Ma che è, il Bilderberg della betoniera? Convochiamo un  grande convegno di filiera al cospetto del pubblico e con il governo e le forze politiche ad ascoltarci, con tanto di diretta streaming. I tempi son cambiati e il modello massonico decisamente in declino, soprattutto se si vuole uscire dall'odiato stereotipo del palazzinaro cementificatore e guadagnare il favore dell'opinione pubblica, sensibilissima al tema casa. 

Direte: ma le fiere minori, quelle ruspanti organizzate in provincia per il consumatore finale in una calda atmosfera di piazza italica o nel solito velleitario palafiere? A loro volta falliscono o languono (salvo eventuali eccezioni locali che confermano la regola) perché sono surclassate dall'offerta internet. Posto che le case in fiera non ci stanno fisicamente, perché mai il consumatore dovrebbe girare per ore tra gli stand, magari pagando pure un biglietto d'ingresso, quando può avere di tutto e di più, foto, video, piantine, rendering, mappe interattive, virtual tour gratuitamente a casa sua via internet?

Hai voglia usare gli ottimi siti giornalistici del real estate italiano per dare spessore all'evento-fiera: i giornalisti del mattone fanno il loro mestiere, ma non sono loro i responsabili dei contenuti e soprattutto di un format che oggi non ha più ragion d'essere. Anzi a nostro parere non l'ha mai avuta, in quanto le fiere immobiliari sì fondano su un'irrisolvibile contraddizione logica, mostrare in una fiera ciò che in fiera non può essere fisicamente mostrato: le case.

4 commenti:

  1. Caro Giuliano condivido in pieno!
    Logiche ammuffite che nulla hanno a che vedere col fare business contemporaneo.
    È ora di capirlo e di svegliarsi.

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  2. Confermo. Non ho mai chiuso un deal ad una fiera. In compenso ne ho chiusi (e ottimi) sui campi da golf, in barca e a cena. Ma sempre dopo avere fatto i sopralluoghi e, nel caso di immobile a reddito, lavorato alcune settimane alla due-diligence...

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