lunedì 1 luglio 2013

#immobiliare: stiamo sbagliando tutto

[photo: agentimmobiliari]
nel settore immobiliare stiamo sbagliando tutto, tutti. siamo passati dal negazionismo euforico al pessimismo cosmico, disorientando due volte opinione pubblica, media e clientela. è ora di correre ai ripari. dal negazionismo, al pessimismo, al realismo: questa sia la parabola se vogliamo tirarci fuori dal cul de sac mediatico in cui ci siamo infilati da soli.

il negazionista euforico

è l'agente immobiliare che i suoi affari vanno sempre bene, grazie, e non riesce a far capire ai proprietari che i prezzi delle case non saranno mai più quelli del giorno prima del fallimento di lehman brothers. negazionista è il centro studi foraggiato dalle banche, che parla sempre di "lievi ritocchi ai prezzi", ma tranquilli, gli stranieri ci salveranno. negazionista il proprietario che lui non svende, e prima o poi qualcuno la sua casa la comprerà, al "prezzo equo" stabilito dal proprietario in persona. negazionista è l'impresario che se abbassa i prezzi ci rimette, perché con la banca ha fatto un mutuo più alto di quanto vale la casa ora, quindi lascia invecchiare il cantiere in attesa di un miracolo. negazionisti sono tutti quelli che la ripresa è alle porte, arriva nel secondo semestre, anzi no slitta al primo semestre dell'anno prossimo, poi ci sono le ferie, se ne riparla in autunno, e così via girando la ruota dell'aria fritta.

il negazionista euforico è una figura da museo delle cere, sempre uguale a se stessa ma sempre più vecchia e fuori luogo col passare del tempo. il suo destino è ingiallire e liquefarsi in attesa della mitica "ripresa", ma assai più spesso si trasforma nella secoda figura del nostro teatrino bipolare:

il pessimista cosmico

è l'economista o giornalista economico o meglio ancora blogger che aveva previsto la crisi, due anni prima. quello che i prezzi torneranno indietro fino al punto che chi vende casa dovrà pagare chi la compra. pessimista cosmico è il veterano dei forum dei "ribassisti alchemici", quelli che inseguono il massimo ribasso immobliare come gli alchimisti cercavano la pietra filosofale, e ovviamente perderanno il treno anche questa volta. pessimista cosmico è quello che l'euro si scioglie, l'europa entrerà in una guerra tra nazioni ex alleate, le banche falliscono ma tutte tutte eh, la luce elettrica scompare e torneremo alla clava. del pessimista cosmico è particolarmente gustosa la variante del "profeta masochista di profezia che si autoavvera":  tipo l'associazione che prevede che l'imu prima casa ucciderà il mercato immobiliare, lo dice tutti i giorni in TV sul web e sui giornali, poi arriva l'imu prima casa, in sé poca cosa, ma per un anno il mercato di ferma perché tutti si spaventano su TV web e giornali, e l'associazione trionfa: "ecco vedete? ve lo avevamo detto, noi". ma ora forse anche nell'associazione si capisce quello che qualcuno disse da subito, che l'approccio corretto e pagante come sempre è quello mediano:

il realista

è l'operatore del settore immobiliare che sa di cosa parla perché sta sul marciapiede tra la gente, e vede che la casa è sempre in cima ai desideri degli italiani. il realista legge che su 400mila che comprano, almeno il doppio, se non un milione di famiglie anelano a possedere una casa. il realista sa che l'economia è cambiata e dobbiamo smettere di camminare con la testa voltata all'indietro, se non vogliamo faci male seriamente. quindi il realista non nega la discesa dei valori immobiliari, la assume come punto di partenza della sua vision. il realista, che è sempre un po' cinico e disicantato, sa che è proprio nei momenti di crisi che il mattone emerge come bene rifugio, e che anche nei momenti di crisi ci sarà sempre qualcuno che ha bisogno di una casa da prendere almeno in affitto, mettendo a reddito l'investimento immobiliare di qualcun altro. il realista sa che l'abitazione è un diritto fondamentale sancito dalla carta dei diritti umani dell'onu e ripreso nella costituzione italiana. se ha un minimo di prospettiva storica il realista sa quanto la proprietà, e la proprietà immobiliare, sia radicata nel diritto romano. il realista al liceo ha letto "la roba" di verga e da allora il tarlo dell'immobiliare ha cominicato a lavorargli dentro, perché il mondo è fatto di case e la casa è il nostro mondo. il realista tra un blog e un talk show ha letto su twitter la deplorevole massima del barone rotschild, "quando il sangue scorre per le strade, è il momento di comprare". quindi, vada bene o vada male, l'euro resti o parta, la crisi economica si risolva o no, per il mattone è sempre il momento di comprare, e di riflesso anche di vendere, dato che si può vendere solo se c'è qualcuno disposto a comprare.

morale della favola

il finale è aperto: riuscirà il realista a far prevalere culturalmente nell'opinione pubblica il suo punto di vista, l'unico che consenta al mercato immobiliare di andare avanti, sugli opposti isterismi del negazionista euforico e del pessimista cosmico? chi ha fatto hegel al liceo ricorderà la dialettica tesi/antitesi/sintesi...

a noi tutti, agenti immobiliari e operatori del mattone, l'ardua sentenza.

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