Visualizzazione post con etichetta olivati. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta olivati. Mostra tutti i post

mercoledì 22 ottobre 2014

Banche o bazar? C'era una volta il mutuo immobiliare...



http://www.tubechop.com/watch/3783141

Ospite tra il pubblico al talk show La Gabbia del 19/10/14 Giuliano Olivati, presidente Fiaip Bergamo, fa una domanda sui mutui casa al "manager bancario pentito" Vincenzo Imperatore, autore di "Io so e ho le prove" (Chiarelettere). Ascoltate la sua risposta su quello che le banche vendono allo sportello (oddio soprattutto una banca, grande e grossa). Lo stesso conduttore Gianluigi Paragone fatica a credergli e gli fa ripetere la risposta...impagabile l'espressione finale del costruttore - finanziere - ex banchiere Ernesto Preatoni, anch'egli nel parterre.

martedì 12 agosto 2014

Riforma del Catasto immobiliare? Olivati (Fiaip Bergamo): "Serve equita' e invarianza di gettito"

Giuliano Olivati, di Fiaip, ammette: «Sicuramente i valori catastali attuali, in certe circostanze, sono sperequati. Ci sono immobili in centro con categorie catastali più basse rispetto a quelli in periferia. È una situazione che va chiarita, adottando dei correttivi».

Tuttavia, aggiunge Olivati «c’è il timore che ciò si traduca in un aumento generalizzato delle rendite, e non solo di quelle sottovalutate. A questo punto è necessario abbassare le aliquote. In sostanza, non ci deve essere una stangata fiscale. Confidiamo che il Governo mantenga la promessa fatta».

Il riferimento è all’obiettivo che si è posto il capo dell’esecutivo, Matteo Renzi, cioè quello di mantenere l’invarianza di gettito. In altre parole, far sì che i proprietari degli immobili non sborsino più soldi di quanto non facciano già.

L'Eco di Bergamo, 12/08/14

sabato 26 luglio 2014

Fiaip Bergamo contro Enasarco: gli Agenti immobiliari non sono agenti di commercio

La Fiaip dice no all’Enasarco: non siamo agenti di commercio

La Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) non ci sta e chiarisce la propria posizione sul protocollo Enasarco, che prevede una regolarizzazione, con l'iscrizione all'ente, dei collaboratori non abilitati come agenti immobiliari delle agenzie, inquadrandoli come agenti di commercio.

«Abbiamo una posizione diversa in merito – afferma Giuliano Olivati, presidente della Fiaip di Bergamo –. Fimaa e Anama, le altre due associazioni che rappresentano gli agenti immobiliari, hanno siglato questo protocollo accettando le pretese di Enasarco, che così cerca di sanare i propri problemi di gestione». Secondo Olivati «gli agenti immobiliari non sono tenuti a pagare Enasarco, perché, essendo mediatori, non possono essere agenti di commercio».

Il divario tra le posizioni arriva sulla questione dei collaboratori non abilitati, cioè coloro che lavorano nelle agenzie immobiliari senza aver sostenuto l’esame abilitante presso la Camera di commercio. «Dire che l’iscrizione a Enasarco serve per regolarizzare chi non ha i titoli di fatto vuole dire regolarizzare gli abusivi, persone che svolgono un’attività che non potrebbero fare. È grave che si sia realizzata una “sanatoria”». Secondo la legge per tutte le operazioni di mediazione fino alla stipula del contratto vero e proprio, la figura indispensabile è l’agente immobiliare abilitato, che abbia il «patentino», altrimenti «è abuso». «Per i giovani che iniziano a lavorare – continua Olivati – è già previsto nel contratto nazionale che abbiamo fatto come Fiaip un percorso di apprendistato professionalizzante, fino alla frequenza dell’apposito corso e dell’esame alla Camera di commercio. Se fino all’abilitazione il giovane viene costretto a versare contributi a Enasarco, saranno a fondo perduto, perché per maturare il diritto alla pensione servono 20 anni di versamenti. E siccome una parte del versamento spetta all’agenzia, diventa quasi una tassa occulta».

Alessandra Bevilacqua
L'Eco di Bergamo 23/07/14 

Nella foto: Giuliano Olivati


sabato 28 giugno 2014

Perché le fiere dell' #immobiliare non possono funzionare

Perché in Italia le fiere del real estate una dopo l'altra chiudono (vedi la morte, peraltro ampiamente annunciata, di Eire) o sono in predicato di chiudere? Per capirlo bisogna tornare alle origini delle grandi fiere o Esposizioni. Le fiere campionarie nascono nell'Ottocento come grandi mercati internazionali di merci e novità commerciali, esibite fisicamente, "per campione" appunto. Quasi due secoli dopo, nell'era del web pervasivo la loro spinta propulsiva si è di molto attenuata.

Però va detto che se io voglio toccare con mano un campione di una merce, un device, un oggetto fisico, una stampante 3D devo comunque recarmi in un luogo dove questo campione, e il suo funzionamento, mi venga esibito fisicamente. Posso sì vederlo su Youtube, sul web o in tv, ma non è certamente la stessa cosa. Quindi la Fiera Campionaria ancora oggi una sua ragion d'essere ce l'ha.

Veniamo invece alle fiere immobiliari: qual è il campione che viene esibito in queste esposizioni? Forse che vi si trovano delle case in mostra? Certamente no, troviamo plastici o foto o rendering di immobili, tutto materiale che rende meglio su internet con le sue sempre crescenti possibilità grafiche 3D e l'interattività portata dalle app.

E allora cosa resta ad una fiera dell' immobiliare, se le togliamo gli immobili? Restano gli operatori del settore, che si guardano l'ombelico e si parlano addosso in interminabili convegni, workshop e seminari. Un immenso inconcludente parla-parla, all'insegna dell'euforia  durante le vacche grasse e della depressione mal-comune-mezzo-gaudio durante le vacche magre.

La differenza è che le vacche magre rendono insostenibili i costi della partecipazione dei signorotti del mattone a questa fiera delle vanità, fondata su un circolo vizioso: alle "grandi" fiere, quelle per addetti ai lavori, non posso non esserci perché alle fiere ci sono tutti quelli che contano, ma tutti quelli che contano ci vanno perché sanno che ci vanno tutti quelli che contano, e così via in un loop autoreferenziale che perde di vista il fruitore del prodotto-servizio casa, cioè il consumatore finale. Dice: ma alle fiere b2b si fa business! Ma quando mai? I deal si fanno nella riservatezza delle sale marmo-mogano delle grandi corporation del mattone, non certo col "ciao te, ciao me" al bar della fiera sotto gli occhi dei concorrenti.

A questo punto i mattonari più illuminati obietteranno: ma, la valenza politica dell'evento...ma, gli stati generali dell'immobiliare...Benissimo! Vogliamo gli stati generali dell' immobiliare? E secondo voi un evento politico si fa tra le mura di una fiera a pagamento? Ma che è, il Bilderberg della betoniera? Convochiamo un  grande convegno di filiera al cospetto del pubblico e con il governo e le forze politiche ad ascoltarci, con tanto di diretta streaming. I tempi son cambiati e il modello massonico decisamente in declino, soprattutto se si vuole uscire dall'odiato stereotipo del palazzinaro cementificatore e guadagnare il favore dell'opinione pubblica, sensibilissima al tema casa. 

Direte: ma le fiere minori, quelle ruspanti organizzate in provincia per il consumatore finale in una calda atmosfera di piazza italica o nel solito velleitario palafiere? A loro volta falliscono o languono (salvo eventuali eccezioni locali che confermano la regola) perché sono surclassate dall'offerta internet. Posto che le case in fiera non ci stanno fisicamente, perché mai il consumatore dovrebbe girare per ore tra gli stand, magari pagando pure un biglietto d'ingresso, quando può avere di tutto e di più, foto, video, piantine, rendering, mappe interattive, virtual tour gratuitamente a casa sua via internet?

Hai voglia usare gli ottimi siti giornalistici del real estate italiano per dare spessore all'evento-fiera: i giornalisti del mattone fanno il loro mestiere, ma non sono loro i responsabili dei contenuti e soprattutto di un format che oggi non ha più ragion d'essere. Anzi a nostro parere non l'ha mai avuta, in quanto le fiere immobiliari sì fondano su un'irrisolvibile contraddizione logica, mostrare in una fiera ciò che in fiera non può essere fisicamente mostrato: le case.

lunedì 16 giugno 2014

#Banche e #Immobiliare, les liaisons dangereuses



http://www.tubechop.com/watch/3057285

Oggi tutti a sperticarsi sul rapporto tra banche e immobiliare, sui mutui subprime all'amatriciana e i buchi lasciati nel capitale degli istituti di credito dalla crisi del mattone che ha deprezzato gli immobili a garanzia dei mutui...ma chi fu il primo a parlarne in tv più di un anno fa, intervistato a Milano sotto i portici di Santa Giulia dalla trasmissione Anno Zero, quando nessuno nel mondo del real estate diceva certe cose in pubblico (men che meno in televisione)? Avete indovinato. Di quella mezz'ora di intervista andò in onda un frammento di 26 secondi, tutto il resto servì come base per l'indagine giornalistica e trovò conferma in banchieri (anonimi), gnomi della finanza e commercialisti consultati e intervistati dalla troupe di Zio Michele.

Il giorno dopo la messa in onda avevo quasi paura ad andare in ufficio. Oggi tutti chiacchierano di queste cose come acqua fresca, ma allora nessun immobiliarista voleva parlare alla trasmissione di Santoro, c'era un clima di omertà assoluta sul rapporto incestuoso tra banche e real estate. Il mondo del credito, per nascondere di essere in mutande, continuava a prezzolare centri studi compiacenti che parlavano di "ritocchi al ribasso dei prezzi immobiliari" e "pausa di riflessione del mercato", ma guai a citare le cifre reali, impietose per i bilanci bancari.

Vi assicuro che come insider del settore quella di dire in tv ciò che tutti raccontavano off the records e smentivano davanti alle telecamere non fu affatto una scelta a cuor leggero. Ottenni di comparire in trasmissione solo come "agente immobiliare" per non coinvolgere la mia federazione, che fu ben felice di non essere citata.

Come passa veloce il tempo nell'era di Youtube e di Twitter! Dopo un anno di frullatore mediatico sembrano cose trite e ritrite...

[Lettera firmata]

lunedì 7 aprile 2014

#immobiliare, mutui e influsso dell' #Euro, occhio al luogocomunismo



http://youtu.be/acyytQ5D-Ro

Sfatiamo alcuni luoghi comuni sull'influsso dell'Euro sul mercato immobiliare e sui mutui...

venerdì 21 marzo 2014

L' #immobiliare ha salvato l' #Italia

lunedì 3 marzo 2014

Le 39 sfumature di #Imu



http://www.tubechop.com/watch/2168821

Dopo le "39 sfumature di Imu" dell'ex ministro Saccomanni ecco l'innovativa Tasi con le "detrazioni a pagamento". Gianluigi Paragone mi invita a parlarne a La Gabbia, puntata 02/03/14.

lunedì 10 febbraio 2014

I mercati son conversazioni...specie quello #immobiliare

Image: Rosanna Palmieri
Piove. La cliente è rimasta senza macchina causa figli grandi che gliela sfilano zitti zitti dal garage, e mi chiede di passarla a prendere per portarla all'appartamento sul quale avevamo fissato il sopralluogo. 

E' una tipa molto simpatica, sarà mia coetanea o suppergiù (dice lei dopo avermi fatto un rapido scanner), e già al secondo minuto insieme mi rendo conto che mi sta raccontando ‪#‎lastoriadellasuavita‬. La signora ha un talento naturale per la condensazione narrativa, inoltre parla a macchinetta stile Mentana e non sta zitta un minuto secondo.

Ora, dopo un'oretta insieme, so dove è nata, cosa andava a vedere da bambina col nonno, quando si è sposata, i figli il lavoro eccetera eccetera. Biografia completa (ovviamente autorizzata). L'appartamento che le ho mostrato non va bene, cioè è bello sì ma però... In compenso io ora ho un romanzo da scrivere e un film da girare.

Giuliano Olivati per Blog Immobiliare Bergamo


Commenti? Scatenatevi 

venerdì 31 gennaio 2014

mercoledì 8 gennaio 2014

Il ballo del mattone

«Dato ormai per assodato che il settore immobiliare è fortemente penalizzato da tutta una serie di imposte – afferma Giuliano Olivati, presidente di Fiaip Bergamo, la federazione italiana agenti immobiliari professionali– la cosa che più danneggia il mercato in questo momento è lo stato di totale incertezza, il tira e molla fra tutta una serie di sigle». Va detto che, raramente, il governo inverte la tendenza e tenta di agevolare le compravendite.

«Peccato però che non riesca a comunicarlo in maniera efficace», ricorda ancora Olivati riferendosi a un recente decreto legislativo che a partire dal 1° gennaio di quest’anno dispone una diminuzione dal 3 al 2% dell’imposta di registro per l’acquisto della prima casa (e dal 10 al 9% per la seconda casa) nelle compravendite non soggette a Iva, vale a dire quando il proprietario è una persona fisica.

«Comunque sia – sottolinea Olivati –noi diciamo agli investitori di non lasciarsi fuorviare da questo clima perché i prezzi hanno raggiunto il minimo storico, quindi questo è il momento di fare affari. Al tempo stesso a chi vuol vendere ricordiamo che, ammesso che nel 2014 ci sia una qualche ripresa, prima che i prezzi tornino a salire ci vorranno anni».

Intervista di Tiziana Sallese
L'Eco di Bergamo 9/01/14

Giuliano Olivati per Fiaip Bergamo

mercoledì 11 dicembre 2013

le #banche nella gabbia dei #mutui in sofferenza


stasera al bancario chiedete qnt banche falliranno per perdite bilancio sui cespiti immobiliari svalutati dei non performing loans

valore immobili con mutuo entra in bilancio . se si svalutano, hanno perdite a bilancio che devono coprire accantonando €

siccome han fatto mutui al 100 110 120% e valore della garanzia immobiliare è calato di almeno 30% dal 2007, son fuori da basilea

non hanno liquidità per compensare perdite a bilancio. 2014 arriva vigilanza bancaria europea e dice: dove essere soldi?

venerdì 1 novembre 2013

@olivati a #lagabbia: la supercazzola del #TRISE e l'#immobiliare

http://www.tubechop.com/watch/1610278

il mio intervento su #imu #TRISE e #immobiliare a #lagabbia del 30/10/13, intervistato dal conduttore gianluigi paragone

mercoledì 16 ottobre 2013

IL PIU' BEL MESTIERE DEL MONDO #olivati #fiaip #bergamo #immobiliare #fiaipbergamo

Giuliano Olivati
Riflettori puntati sul XIII Congresso della FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), a Genova da giovedì 17 a sabato 19 ottobre. Eloquente il titolo dell'evento: "L’Agente immobiliare al centro del mercato, al centro della crescita del Paese" Senza entrare nella dialettica interna alla federazione (tipica dei congressi di tutti - o quasi - i partiti, sindacati e associazioni), vediamo quali sono i temi di sfida che la categoria degli agenti immobiliari si trova davanti in questo momento, e che saranno oggetto di dibattitto congressuale. Meditate popolo del real estate meditate, anche se non siete iscritti alla Fiaip: qui si parla di voi. Sappiamo che vi piacerebbe un pezzo scritto in burosindacalese, invece useremo il linguaggio da bar universale per dire pane al pane e vino al vino. 

1) Il nodo della collaborazione e della condivisione tra agenti immobiliari
E' un vecchio ma sempre attuale tormentone: mentre i soloni dell'economia predicano che "piccolo è brutto", gli agenti immobiliari oggi stan tornando sempre più alla ditta individuale, al piccolo ufficio o negozio quando non al mediatore singolo che lavora da casa. Fa brutto? Volevate le grandi strutture "all'americana"? I grandi "studi associati di professionisti dell'immobiliare" dei quali sento favoleggiare sin dal 1990, anno del mio battesimo nel mattone? Bella o brutta la realtà è più forte delle velleità di industrializzazione del settore, che si è atomizzato sempre più, con la crisi che ha aggravato una tendenza al "luposolitarismo" scritta nel dna della categoria. Soluzioni? Diverse ipotizzabili ma una sola strada maestra: la messa in rete sinergica degli agenti immobiliari indipendenti (e che tali vogliono rimanere), attraverso microreti territoriali di collaborazione e interscambio secondo il modello MLS. Il passo successivo è l'interconnessione delle microreti per creare una "rete di reti" che copra il territorio nazionale.  Ora, ecco che veniamo alla Fiaip e alle associazioni in genere: questo modello di networking presuppone un ambiente basato sulla fiducia reciproca e una cultura della condivisione, un codice deontologico, una commissione vertenze: ma son tutte cose che un'associazione di categoria ha già al suo interno! L'associazione di categoria nasce proprio per fare rete, l'unione fa la forza, solo uniti si vince ecc ecc...la "rete di reti" è la sua declinazione business naturale. Riusciranno i nostri eroi delle associazioni dove le MLS commerciali hanno fallito? Ai posteri l'ardua sentenza: qualcuno dice che volere è potere.

2) L'informazione immobiliare è mia, e me la gestisco io
Altro colossale tema tra cultura e business è la gestione dell'informazione sul mercato immobiliare. Tutti sanno che se vuoi sapere quali immobili sono in vendita devi conoscere le offerte delle agenzie immobiliari, e se vuoi conoscere i veri valori di mercato li devi chiedere agli agenti immobiliari. Eppure oggi i portaloni si pongono come mediatori dei mediatori, interponendosi tra le agenzie immobiliari e il consumatore finale. Nell'immaginario televisivo sono i portali che ti trovano casa, non le agenzie immobiliari che li pagano profumatamente per pubblicizzare gli immobili in portafoglio. Per estensione chi è che la stampa va ad interpellare per conoscere l'andamento di mercato? Proprio i portaloni, che prima si fanno pagare dagli agenti immobiliari per gestire la loro informazione, poi la "rivendono" alla stampa con tanto di pistolotti sul mercato (mentre i portali al massimo potrebbero monitorare la loro quota delle offerte immobiliari, quindi "asking price" che fa libro dei sogni e non "final price" che fa mercato). Riusciranno i nostri eroi delle associazioni a riappropriarsi dell'informazione immobiliare, lato business e lato cultura, per riaffermare la centralità dell'agente immobiliare nel mercato del real estate? Ora o mai più: i social network e il "tubo" dei video (gestiti e fruiti attraverso le app mobili di cellulari e smartphone) consentono di far cultura popolare, spingendo anche portali alternativi gestiti direttamente dalle associazioni, a costo zero per gli associati. Questo è il momento di "mettere i carri in cerchio" (metafora western) per fare fronte comune contro chi ci sfrutta dall'esterno. Chi ci crede veramente vincerà, perché i portaloni hanno i soldi (finché glieli diamo noi) ma noi abbiamo tutto il resto.

3) E' l'Europa che ce lo chiede
Nel silenzio generale e col solito passo felpato di chi detiene il vero potere, la UE ha modificato la direttiva del 2005 sul riconoscimento intracomunitario delle qualifiche professionali e ha introdotto la Tessera professionale europea. L'idea è quella che un agente immobiliare comunitario operi in qualsiasi Paese dell'Unione sfoderando il suo magico tesserino di "professionista europeo". Entro due anni la direttiva dovrà diventare legge degli Stati membri. Riusciranno i nostri eroi delle associazioni a mantenere i requisiti professionali degli agenti immobiliari italiani (che qualcuno dice già minati alla base dalla Direttiva Bolkestein)? Se ci giochiamo bene le nostre carte, ad una prima lettura della nuova direttiva, ce la possiamo fare. Ma fino a quando potremo dire: "non passa lo straniero"? Ricordiamoci la fine che han fatto gli avvocati nostrani con gli "abocados spagnoli" (in realtà italianissimi) bolkesteinizzati...

4) E' l'Europa che ce lo chiede (bis)
Possiamo continuare a cercar di fermare i barbari alle porte di Roma (tanto prima o poi storicamente entrano). Oppure, se non vogliamo arroccarci nella solita difesa corporativa fine a se stessa, possiamo cogliere lo straordinario stimolo all'elevazione professionale derivante dallo Standard europeo UNI EN 15733 "Servizi degli agenti immobiliari", che dev'essere posto alla base della nuova Tessera professionale europea se non vogliamo che la stessa si trasformi in un lasciapassare puramente formale. Lo Standard infatti è così completo nella sua carta servizi e ha un piano di studi e di formazione permanente così ben fatto che il suo rispetto da parte degli agenti immobiliari UE renderebbe superfluo qualsiasi altro pezzo di carta. Ad esempio si potrebbe stabilire che le associazioni certificano le competenze professionali dei professionisti, che se non iscritti devono farsi certificare in base allo Standard europeo (con conseguente aggravio di costi). Così anche i clienti saprebbero di entrare in un'agenzia con competenze settoriali certificate dai sindacati degli agenti immobiliari (specialista residenziale, commerciale ecc), come succede già da decenni negli USA. Certo per cavalcare la tigre europea bisogna leggersi quelle noiosissime mattonate di direttive UE, che noia che barba che noia, ed è così che l'Europa ci frega sempre: noi italiani non amiamo consultare il manuale d'istruzioni della lavatrice, figuriamoci gli atti dell'Europarlamento, e quelli legiferano a nostra insaputa. Ma come diceva un filosofo moderno, "non è mai troppo tardi".

5) Conclusione: il più bel mestiere del mondo
Sì avete capito bene, è proprio quello di agente immobiliare. Solo che i primi che devono tornare a credere in questo mestiere, anzi in quella che è diventata una sempre più difficile professione, sono proprio gli agenti immobiliari. E anche qui, solo le associazioni come Fiaip possono ri-creare quello spirito di corpo, l'entusiasmo e la passione che la crisi fatalmente ha smorzato. Un famoso ex Presidente del Consiglio disse una volta che "la crisi è un fatto psicologico". Chi gli subentrò a Palazzo Chigi (e sembrava tanto diverso), un giorno dichiarò che "la ripresa è dentro di noi". Vennero sommersi dalle risate, ma chiediamoci: avevano proprio tutti tutti tutti i torti? O l'aspetto psicologico-morale, quello che un terzo Premier (anch'egli irriso) definì "fare spogliatoio" riveste un'importanza fondamentale, dato che volere è potere? L'unione fa la forza, e solo uniti si vince. Ricordiamocelo sempre, amici della Fiaip. E colleghi agenti immobiliari in genere.


Giuliano Olivati

Presidente Fiaip Bergamo

Aritcolo pubblicato su Quotidiano Immobiliare, 16/10/13

venerdì 4 ottobre 2013

l'#immobiliare non può restare immobile: #fiaip #bergamo lancia il #mobile #marketing

sempre più ci convinciamo che la nuova estensione della mano ma in realtà del cervello sia lo smartphone. in questo mondo "mobile", dove le persone si connettono sempre più via cellulare o tablet, l'agente immobiliare deve esserci, come stava in piazza il vecchio mediatore, del quale noi siamo l'evoluzione in senso professionale. per sempre più persone la realtà passa ormai attraverso un secondo schermo "mobile", e ignorarlo significa perdere il contatto con la gente e i consumatori.

social networks, app per la gestione dell'agenzia immobiliare e per il caricamento della pubblicità dei siti internet e portali, app per le singole agenzie immobiliari che i nostri clienti scaricano sullo smartphone o sul tablet, sms marketing, QR code, mobile landing pages...sembrano cose marziane ma il futuro è già qui, letteralmente nelle nostre mani che stringono il telefonino di ultima generazione. la frontiera futuribile sono gli occhiali per la "realtà aumentata" tipo google glass, che ci permettono di inquadrare una via o un palazzo e ricevere visualmente le info sugli immobili in vendita o affitto nella zona.

di tutto questo si è parlato nel corso "mobile marketing immobiliare" tenuto dal formatore salvatore coddetta nella sede provinciale fiaip bergamo. un'avanguardia di agenti immobiliari professionali 2.0 ha potuto imparare come si sta al passo con la realtà che cambia, comunicando coi clienti attraverso gli strumenti della galassia "mobile". perché in un mondo che cambia alla velocità del pensiero l'immobiliare non può restare immobile.

da sinistra: giuliano olivati. salvatore coddetta

ecco gli agenti immobiliari 2.0

il futuro è qui

coddetta in action